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Il profumo avvolgente e delicato delle cuzzupe, appena sfornate,  richiama subito l'atmosfera pasquale in Calabria. Questi dolci, il cui nome varia da luogo a luogo,  rappresentano quasi un rito che si rinnova nelle case, da antichissimo tempo,  coinvolgendo tutta la famiglia.

Un tempo segnavano la fine della Quaresima, venivano preparati qualche giorno prima della domenica, per essere consumati la mattina di Pasqua. Anche le uova che vi si disponevano sopra rappresentavano un simbolo di rinascita, di ritorno alla vita.

Era consuetudine preparane una per ogni componente della famiglia. In un'epoca di ristrettezze si può immaginare l'attesa impaziente  dei più piccoli, l'entusiasmo e la gioia di poter gustare ciascuno il proprio dolce, che spesso avevano aiutato a realizzare.

La lievitazione era lunghissima e venivano reimpastate più volte. Veniva adoperato il lievito di birra o il lievito madre.

Le fogge erano e sono variabili, rotonde, a ciambella o intrecciate ad esempio, così  come la grandezza. Anche la ricetta subisce delle sfumature in base alle diverse località, come l'uso di utilizzare lo strutto o l'olio di oliva per l'impasto.

Lo chef Mario Pignatato ce ne offre una versione un po' più moderna.

Il trascorrere del tempo ha importato variazioni anche nella tradizione: se una volta si aspettava il giorno di Pasqua per mangiarle, oggi vengono preparate e consumate già durante tutto il periodo quaresimale. Vengono spedite, inoltre, sempre più spesso per raggiungere figli e parenti lontani e portare così un senso di calore umano, per far rivivere come un ritorno alle origini anche a centinaia di  chilometri di distanza.

Grazie al loro sapore semplice e genuino, le cuzzupe sono gustose da mangiare calde o  come prodotto da inzuppo la mattina a colazione. Sono ottime anche accompagnate da marmellate. E questo abbinamento richiama un altro dolce tipicamente pasquale della regione, la pittapia o altrimenti dette pittanipita, un biscotto ripieno, appunto, con marmellata o confetture.

 

 (realizzazione e foto di Mario Pignataro)

Ingredienti:

1 kg di farina debole
280 gr. di zucchero
4 uova
2 tuorli d'uovo
180 ml di latte
40 ml di panna
60 gr olio di oliva
2 bustine di lievito per dolci
1 bacca di vaniglia
la scorza di 1 limone grattugiato
10gr di sale

Per decorare
Uova
Codette di zucchero
Uovo

Per la glassa "l’annaspro"
150 gr di zucchero a velo
35 gr di albume
qualche goccia di succo di limone



 

Chef Mario Pignataro

Procedimento:

Setacciate la farina col lievito e sul banco da lavoro disponete a fontana. Unite le uova  lo zucchero e la scorza del limone grattugiato e sale. Aggiungere  l'olio iniziate ad impastare, aggiungendo latte e panna poco per volta, fino ad ottenere un impasto liscio e morbido. Nel caso risulti  troppo morbido aggiungete ancora un poco di farina, in modo tale che si  stacchi dal piano di lavoro

A questo punto tagliare l’impasto in tanti pezzi.  Per la forma ci si può sbizzarrire.

Si può, ad esempio, ricavare tre filoncini di pasta della stessa lunghezza, i e ntrecciarli tra loro per formare poi una ciambella, all'interno della quale  posizionare  l’uovo crudo con il guscio.  Consiglio di chiuderlo con una o due striscioline di pasta incrociate, in modo da fissarlo sulla superficie del dolce  e che resti  fermo  durante la cottura.

Una volta data la forma alla cuzzupa, o le forme che più vi piacciono,  spennellate  con uovo battuto. Posizionarle su una teglia foderata con carta da forno e cuocerle per circa 30 minuti a 170°C in forno statico.

Per l'annaspro (ghiaccia reale)

In una zuppiera ponete l'albume,  poche goccie di succo di limone ed  aggiungete a poco a poco lo zucchero a velo.  Mescolate bene il tutto con una frusta. L'annaspro sarà pronto quando si formerà una cremina- Una volta pronto,  spennellate le cuzzupe con questo annaspro spolverizzatele con le codette di zucchero colorato  lasciate  nel forno ancora, caldo ma spento il tempo necessario per farlo solidificare l'annaspro.