È tutta italiana la nuova produzione de "Il Barbiere di Siviglia" di Gioachino Rossini che debutta al Teatro Comunale di Bologna domenica 17 marzo alle ore 20.00 – in diretta su Radio3 Rai – con repliche fino al 28 marzo, per poi andare in tournée in Giappone in giugno, sempre con i complessi del Tcbo.
Foto Andrea Ranzi, Studio Casaluci |
Il nuovo allestimento, interamente prodotto dal Comunale, è firmato dal giovane regista italiano Federico Grazzini, alla sua prima collaborazione con il teatro felsineo. Sul podio è chiamato il direttore d'orchestra torinese Federico Santi, già noto al pubblico bolognese per aver recentemente diretto "I Capuleti e i Montecchi" di Vincenzo Bellini. Le scene sono di Manuela Gasperoni, i costumi di Stefania Scaraggi e le luci di Daniele Naldi. Il coro è preparato da Alberto Malazzi.
Il capolavoro buffo in due atti di Rossini su libretto di Cesare Sterbini, tratto dalla commedia omonima di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais, sarà affidato a Bologna a una compagine di specialisti rossiniani, capitanata da Antonino Siragusa nelle vesti del Conte d'Almaviva (sostituito da Diego Godoy nelle recite del 24, del 26 e del 28 marzo).
Insieme a lui in scena sono impegnati Roberto De Candia nella parte di Figaro (Vincenzo Nizzardo il 24, il 26 e il 28 marzo), Cecilia Molinari in quella di Rosina (Serena Malfi il 20 marzo), Marco Filippo Romano come Bartolo e Andrea Concetti come Basilio. Completano il cast Laura Cherici (Berta), Nicolò Ceriani (Fiorello), Sandro Pucci (Un ufficiale) e Massimiliano Mastroeni (Ambrogio).
Foto Andrea Ranzi, Studio Casaluci |
«Uno degli aspetti fondamentali della nostra lettura – dice il regista Federico Grazzini - è quello metateatrale. Nell'opera di Rossini esistono troppi riferimenti metateatrali per essere ignorati, basti pensare a quante volte è citata dai personaggi l'opera stessa: L'inutil precauzione. Se si cercasse di rileggere la storia esclusivamente in chiave realistica, certi elementi apparirebbero drammaturgicamente incoerenti: rappresentare il Barbiere in chiave metateatrale significa innanzitutto mostrare al pubblico che il mondo in cui è ambientata la storia è finto.
Un altro elemento che attraversa l'opera e che abbiamo voluto tematizzare è la follia, l'imprevedibile alternanza delle situazioni e la varietà del gioco teatrale che porta nel finale primo "il cervello poverello" dei personaggi e degli spettatori a "confondersi" e ad "impazzar". Abbiamo deciso di sviluppare simbolicamente questo filo rosso per mezzo di un elemento: una palla da demolizione. La palla comparirà nei due finali come elemento di rottura che fa breccia nel reale: nel primo per far "rimbombare muri e volte con barbara armonia", nel secondo per sancire festosamente la vittoria dell'amore come forza irrazionale sul mondo ordinato e dispotico di Bartolo».
I biglietti sono in vendita sul sito www.tcbo.it e presso la biglietteria del Teatro Comunale di Bologna. Eventuali biglietti invenduti saranno disponibili il giorno dello spettacolo al 50% del costo.
"Il barbiere di Siviglia" è la produzione che il Teatro Comunale di Bologna ha scelto di portare in tournée in Giappone in giugno insieme al "Rigoletto" di Giuseppe Verdi firmato dal regista Alessio Pizzech, anch'esso proposto prima a Bologna dal 19 al 30 marzo 2019.
L'opera di Rossini andrà in scena a Osaka (Festival Hall) sabato 16 giugno, a Tokyo (Bunkamura Orchard Hall) mercoledì 20 giugno, a Yokohama (Kanagawa Kenmin Hall) venerdì 22 giugno, di nuovo alla Bunkamura Orchard Hall di Tokyo il 24 giugno e a Fukuoka (Across Fukuoka) il 26 giugno. La tournée è realizzata in collaborazione con la società Concert Doors Co. Ltd., che dal 1996 ha organizzato circa cinquanta tournée in Giappone insieme a teatri italiani ed europei.