Con questo primo articolo prende il via un itinerario per descrivere e raccontare il proprio paese, curato dagli alunni del Progetto "Oltre l’aula" dell'Istituto comprensivo "Corrado Alvaro" di Chiaravalle Centrale (Cz).
Chiaravalle origini e collocazione geografica
Chiaravalle è un paese collinare sito ad un’altitudine di 534 metri. La natura verde e rigogliosa, accoglie per tante rilassanti passeggiate. Dalle montagne che lo circondano si vede il mare. È molto vicino al Parco regionale delle Serre.
Il centro storico accoglie con strade rivestite di pietra e antichi palazzi.
Il territorio comunale si estende per 24 Kmq e confina con i comuni di Cardinale. Torre di Ruggiero, Capistrano, Monterosso, San Vito sullo Ionio, Petrizzi e Argusto.
L’edificio municipale è ubicato sulla sommità della zona, denominata Castello, perché si tratta di un punto molto alto e pare che effettivamente ci fosse un castello, richiamato forse dalla torre riprodotta sullo stemma comunale.
Chiaravalle è un comune che ha subito diversi terremoti, come tanti paesi della Calabria. Ciò rende difficoltoso individuare esattamente le origini.
La presenza umana si registrerebbe già nel Neolitico. Fonti storiche ed architettoniche condurrebbero come origine di una comunità al XI – XII secolo.
Vincenzo De Giorgio, Luigi Donato, Manuel Dominelli, Maria Nicoletta Gullì, Giorgia Macrì, Andrea Pio Maletta, Giovanni Sanzo e Angelica Scolieri
Il fiume Ancinale, laghi e indicazioni per raggiungerci
Escursione alla scoperta di antiche vie |
Lambisce il comune di Chiaravalle il fiume Ancinale, che ha origine dal Monte Pecoraro. Ha una lunghezza di 35 chilometri. Lungo il suo percorso attraversa e tocca i comuni di Serra San Bruno, Spadola, Brognaturo, Simbario, Cardinale, Chiaravalle Centrale, Argusto, Gagliato e Satriano e sfocia nello Ionio.
È il corridoio di collegamento tra il Parco montano delle Serre e il Parco marino della Baia di Soverato. È una risorsa importante dal punto di vista turistico e sociale. Si narra che in antichità si chiamasse Ekinar per i Greci e Caicinos per i Romani. Lungo il percorso del fiume cresce la felce Osmunda regalis.
Esiste anche un laghetto artificiale Sambuca, costruito negli anni Settanta.
Per chi volesse raggiungere Chiaravalle, la distanza con Lamezia Terme, principale scalo aereoportuale e ferroviario più vicino, è di circa 50 chilometri, con un tempo di percorrenza di circa un’ora. Dista circa 50 chilometri è pure la distanza da Catanzaro. Si può arrivare in treno anche alla Stazione di Soverato
Federico Persampieri, Vincenzo Rauti e Francesco Pio Rotiroti
Il clima e la flora
Il clima registra estati con giornate calde, serate fresche e ventilate. Gli inverni sono freddi, ma non particolarmente rigidi. La neve compare per pochissimi giorni l’anno. E in alcuni anni non è comparsa affatto
Tra le flora spicca la pianta di ginestra con i suoi fiori gialli, che un tempo veniva lavorata per produrre filato.
Il procedimento di lavorazione prevedeva che fosse bollita, sottoposta alla sfibratura, alla battitura e alla cardatura. Infine si procedeva con la sfilatura, praticata a mano o con l’aiuto dell’arcolaio.
Samuele Catanzariti, Francesco Donato, Vito Doria, Andrea Pio Maletta e Giovanni Sanzo
La realtà socioeconomica
Chiaravalle conta 5173 abitanti, alla data del 2 febbraio del 2023. Di questi 2727 femmine e 2446 maschi. Chiaravalle nei decenni ha subito un forte fenomeno migratorio di persone che sono andate all’estero per cercare lavoro, molti dei quali risultano iscritti all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’Estero).
Chiaravalle ha un’economia prevalentemente commerciale e si registrano 115 attività. Ci sono 16 prestatori di servizio, 58 attività artigianali e 18 attività agricole. Ma molte famiglie coltivano i campi e allevano animali per l’autoconsumo.
Un tempo a Chiaravalle c’erano molti uffici e anche alcune industrie. A Chiaravalle negli anni Sessanta sono stati attivati i primi istituti di istruzione secondaria di secondo grado (Liceo scientifico, Istituto tecnico industriale e Istituto agrario) di tutto il comprensorio.
Nei decenni passati l’economia del luogo era molto fiorente. Ha avuto rappresentati politici molto importanti. Rimangono edifici e ville che furono da loro costruiti.
Chiaravalle vanta anche una lunga tradizione calcistica. Il livello più alto raggiunto dalle società sportive è stata la serie C 2 nel 1989.
Nicola Coniglio, Vincenzo De Giorgio, Manuel Dominelli, Luigi Donato, Vito Doria, Maria Nicoletta Gullì, Viola Fabiano, Giorgia Macrì, Andrea Pio Maletta, Giovanni Sanzo e Angelica Scolieri
Si ringrazia l'Amministrazione comunale per la collaborazione
La Ferrovia Soverato-Chiaravalle
Antica foto della Ferrovia Soverato - Chiaravalle. Fonte foto pagina Facebook "Ferrovia Soverato - Chiaravalle: Fermata San Vito sullo Ionio" |
Chiaravalle era uno dei due capolinea di una ferrovia a scartamento ridotto Soverato-Chiaravalle.
Laddove c’era la stazione dei treni, c’è oggi una stazione degli autobus del pubblico servizio.
Ha funzionato da dicembre 1923 ad agosto 1969. I treni a vapore prima e le locomotive diesel in un secondo momento collegavano i centri costieri alle aree interne. C’era movimento di merci e di persone.
La ferrovia rimane un dolce ricordo di tante persone anziane. I più giovani stanno riscoprendo il tracciato che dallo Ionio porta alle Serre con escursioni di trekking.
Proposte gastronomiche
Se vi capita di passare dalle nostre parti in una di queste passeggiate vi consigliamo di assaggiare un’ampia varietà di salumi come soppressata, capocollo, pancetta, ma anche il formaggio, le mozzarelle e per tenersi leggeri l’insalata di pomodori, con cipolla ed olive.
Vi consigliamo, se avete più tempo, anche di assaggiare, tagliatelle al sugo, al sugo con salsicce, o ai funghi, paste e fagioli, melanzane ripiene, carne arrosto di suini e vitello, peperoni e patate, frittelle di zucche, i nostri sottoli. Ci sono anche tanti rustici salati, come le zeppole che si mangiano per l’Immacolata e nel periodo natalizio, e dolci. Tra i dolci da forno ci sono le cuzzupe, tipiche di Pasqua.
Nicola Coniglio, Vito Doria e Viola Fabiano, Andrea Pio Maletta
Edifici religiosi
La Chiesa matrice
Chiesa Matrice, altare con la statua della Madonna della Pietra |
La principale Chiesa del paese è matrice intitolata a Santa Maria della Pietra. L’attuale pianta a croce latina risale ai primi del 1800, dovuta all’opera di ricostruzione dopo i danni ingenti dei terremoti nel corso del 1700.
La facciata è di stile neoclassico. È una costruzione rialzata rispetto alla piazza Dante nella quale si trova.
Al suo interno la statua più antica è quella dell’Immacolata, si possono ammirare le statue lignee scolpite dai Drosi di Satriano, nell’Ottocento. Sempre dell’Ottocento è l’organo a canne “Picardi” che completa il patrimonio artistico della chiesa.
La statua più antica della Madonna della Pietra è custodita nel Santuario in località Foresta, laddove si trovava un antico arco, testimonianza di una chiesetta preesistente.
La devozione alla Madonna della Pietra, il patrono San Biagio e le tradizioni religiose
La leggenda narra che la Madonna sia apparsa, seduta su una pietra, ad un pastorello ed abbia chiesto la costruzione di una chiesa a lei dedicata.
Alla Madonna della Pietra sono legate due ricorrenza, la festa che ricorre la penultima domenica di agosto ed il 21 di novembre in segno di devozione quale protettrice in occasione dell’alluvione del 1935 che funestò il comprensorio delle Serre, e in occasione di terremoti che si abbatterono nel 1743 e nel 1783, quando l’abitato fu raso al suolo, ma la popolazione fu salva rispetto alla restante parte della Calabria che contò molte vittime.
La devozione alla Madonna della Pietra è molto sentita anche all’estero. A Toronto si è arrivati alla 60° edizione della festa, in Svizzera alla 20°.
Il santo Patrono è San Biagio che si festeggia il 3 febbraio e al quale si invoca la protezione del naso e della gola. La tradizione religiosa attribuisce a San Biagio l’aver salvato un bambino soffocato da una lisca di pesce.
Cunfrunta della domenica di Pasqua |
Festa altrettanto importante, un giorno prima, è quella dedicata alla Candelora, alla quale si lega la Presentazione di Gesù al Tempio.
Un tempo in quest’occasione si svolgeva una grande fiera degli animali.
Il fatto che queste due feste ricorrano in inverno è dovuto al fatto che, una volta, in periodi diversi dell’anno la popolazione era impegnata nei lavori dei campi.
Tra le tradizioni legate a momenti di fede che distinguono Chiaravalle dal resto del comprensorio, la Cunfrunta in occasione della domenica di Pasqua: San Giovanni va dalla Madonna in lutto ad annunciare la Resurrezione del Figlio, Madonna e Gesù Risorto si incontrano e la Madonna sveste il vestito nero e sotto appare il vestito bianco e azzurro della festa.
Caratteristico l’incanto dei voti, di dolci realizzati in segno di devozione o ringraziamento che vengono messi all’asta, in occasione della festa dei Santi Medici Cosma e Damiano, nel mese di settembre.
Gabriele Catricalà, Alessandro Gagliardi, Gabriele Giorgio, Federico Persampieri, Francesco Pio Rotiroti
Si ringrazia per la collaborazione il parroco don Roberto Celia
Il Convento dei Padri Francescani Cappuccini
Interno della chiesa conventuale |
Il Convento dei Padri Francescani Cappuccini è uno dei più antichi della Calabria e tra i più importanti dell’Italia Meridionale. Fondato da Padre Giacomo da Soverato nel 1576 circa.
Il Convento e l’adiacente Chiesa intitolata al Sacro Cuore, sorgono sulla collinetta poco distante dal centro abitato, in disparte per la preghiera, ma vicina alla comunità. La sua caratteristica posizione apre una suggestiva finestra panoramica sulla sottostante ampia vallata e sui paesi circostanti.
La chiesa non è quella originale perché distrutta dal distrutto dal terremoto del 1783. È stata ricostruita a inizi Novecento da Padre Bernardo da Petrizzi. Risalenti alla fine del Cinquecento sono la sacrestia ed il chiostro, nel quale si trovano due meridiane: una per le ore della mattina e l’altra del pomeriggio.
L’intera facciata della chiesa è in stile gotico, nel quale risalta uno splendido rosone. All’interno sono di rilievo il pulpito ligneo del 1904, alcuni dipinti murali e antiche statue di scuola napoletana, tra le altre antiche presenti.
Il Convento ha all’interno una preziosa biblioteca, il Museo della Civiltà Contadina, che al suo interno custodisce una delle più grandi raccolte etnografiche della Calabria.
Ma l’opera più importante nei secoli è quello che la fraternità francescana ha svolto per la comunità. La festa principale è quella dedicata a Sant’Antonio che ricorre il 13 giugno. Momenti tradizionalmente legati a questo evento sono la benedizione del pane e dei bambini.
Manuel Dominelli, Luigi Donato e Persampieri Federico
Si ringrazia per la collaborazione, Fra Domenico e padre Giovanni Loria
Edifici storici
Palazzo Staglianò
Palazzo Staglianò |
Palazzo Staglianò risale al 1700. Prende il nome da una famiglia spagnola arrivata a Chiaravalle, possidente di molte terre nel nostro territorio. Costruì due edifici, in punti centralissimo dell’abitato, quando ancora c’erano poche case, uno in piazza Dante ed uno su via Spasari, vicino al Teatro “Impero”.
Palazzo Staglianò, sito in piazza Dante, è stato abitato da famiglie sino all’inizio del ‘900, poi donato al Comune è diventato sede municipale e lo è stato fino agli anni Sessanta/Settanta quando è stato costruito l’attuale edificio del Comune.
Palazzo Staglianò ospita: la sala convegni adibita ad eventi e alla presentazione di libri, il costituendo Museo permanente di Arte contemporanea, l’anno scorso hanno esposto importanti artisti e hanno donato le loro opere, e la costituenda biblioteca comunale.
Maria Nicoletta Gullì, Giorgia Macrì, Angelica Scolieri
Teatro impero
Teatro Impero |
Presente dai primi del ‘900, è un fiore all’occhiello di Chiaravalle. È una struttura di grande impatto e bellezza.
Ha accolto e ospita rassegne teatrali, manifestazioni, concerti e corsi di teatro. Sul suo palcoscenico sono passati nomi importanti della scena artistica italiana.
In passato è stato anche cinema.
Ha rappresentato e rappresenta, pertanto, un elemento importante per la vita sociale e culturale della comunità e del comprensorio, .
Classe I B
Articolo redatto con la supervisione della professoressa Rosalba Macrì, tutor del progetto, e della giornalista Maria Patrizia Sanzo, quale esperta esterna.