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Con questo nuovo incontro della Rete italiana per la salvaguardia dei giochi e sport tradizionali, prosegue l’esperienza di formazione iniziata a Verona nel novembre del 2017, con le giornate dell’immateriale.

L’incontro romano  che si svolgerà da venerdi 18 a domenica 20 maggio nella Capitale, presso l'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia, vuole inaugurare un ciclo di appuntamenti stagionali che tra primavera, estate e autunno toccheranno in alternanza grandi città e piccoli paesi, il Nord e il Sud del paese, coinvolgendo le comunità ludiche locali nei e con i loro diversi territori.

Gli incontri alterneranno momenti di gioco giocato e di riflessione, contribuendo a far conoscere un patrimonio nascosto: quello delle culture ludiche locali. Associazione   Giochi   Antichi  (Aga)  e  la  rete  di  comunità  costruita  negli  anni   guidano  in  un  nuovo viaggio: attraverso la varietà delle pratiche ludiche e dei territori di appartenenza delle comunità.

Un viaggio di scoperta, che alternerà momenti di pratica, conoscenza reciproca, scambio e riflessione. Un viaggio che vuole rinforzare: la solidarietà città-campagna, mondi rurali e urbani, attraverso l’alternanza  degli  incontri  tra  ambienti  metropolitani  e  piccoli  paesi;  il  dialogo  fra  le  tradizioni  culturali  e  le  generazioni,  attraverso  la  concreta  esperienza di gioco con le comunità; la cooperazione tra mondo della società civile,  delle  politiche  e  amministrazioni  locali  e  la  comunità  scientifica,  attraverso  lo  studio  e  la valorizzazione  di  un  patrimonio  sorprendente  e  vivificante. 

Il  progetto  "Tocatì"  un  patrimonio  condiviso,  impegna  le  comunità  ludiche  italiane  in  un  percorso  di  apertura  alla  reciproca  conoscenza e le Istituzioni in un percorso di riconoscimento e di sostegno.

Con  il  Protocollo  di  Verona,  diffuso  durante  il  Tocatì  2017,  abbiamo  inaugurato  una  promettente  stagione  di  lavoro.  Tra  le  attività  indicate,  le  attività  di  ricerca  e  documentazione  finalizzate  a  un  processo  nazionale  d’inventario   del   patrimonio   ludico,   in   quanto   patrimonio   culturale   immateriale.  

Ogni   incontro   cercherà   di   contribuire   a   quest’obiettivo,   invitando al dialogo la diversità ludica delle regioni italiane e delle famiglie di gioco, rappresentative di un equilibrio Nord/Sud, con il coinvolgimento di comunità portatrici di tradizioni ludiche non italiane.

In questa prospettiva, il  contributo  scientifico  di  esperti  internazionali  potrà  illuminare  alcuni  aspetti  del  lavoro  di  documentazione  partecipativa  da  realizzare  al  fine  di   rinforzare   quello   spirito   di   dialogo   interculturale   e   cooperazione   internazionale  che  è  patrimonio  di  Tocatì. 

Le  narrazioni  di  comunità  rivelano paesaggi invisibili: fondamento di un progetto conoscitivo radicato e  aperto,  creativo  e  in  costante  evoluzione.  Il  dialogo  tra  organizzazioni  della  società  civile  (in  particolare  tra  ong  accreditate  Unesco  Ich  attive  sia  a  livello  nazionale,  come  la  Società  Italiana  per  la  Museografia  e  i  beni  Demoetnoantropologici   e  l’Unione  Nazionale  delle  Proloco,   che   europeo   ed   internazionale,   come   l’Associazione   Europea  Giochi  e  Sport  Tradizionali)  dovrà  favorire  un  uso  consapevole  degli  strumenti  del  diritto  internazionale,  lavorando  nella  prospettiva  della  salvaguardia  del  patrimonio  ludico  come  patrimonio  culturale immateriale, per uno sviluppo sostenibile e integrato dei territori.

L’esperienza di Aga nella dimensione educativa e scolastica sarà motore di nuove sperimentazioni con le scuole.

D’altra parte, verrà favorito un attivo coinvolgimento  del  mondo  universitario  e  della  formazione  a  partire  dalla  rete di Università, Scuole, musei e luoghi della formazione già coinvolti nel progetto Tocatì, un patrimonio condiviso e aderenti al Protocollo di Verona, osemplicemente interessati al progetto.


Venerdì 18 maggio 2018

15.00 - 17.00
Arrivo del gruppo S-cianco di Verona per predisposizione di un intervento all’Istituto Comprensivo Fiume Giallo di Roma.
La lippa: storia e attualità del gioco. Rivitalizzazione dello S-cianco di Verona. Un racconto a più voci.

 

Sabato 19 maggio 2018

Giocare con le comunità. i giochi giocati come patrimonio vivo

9.00
Saluti delle autorità
9.30
Valentina L. Zingari. Simbdea-AGA. Le giornate di Tocatì: il ruolo delle comunità nella trasmissione del patrimonio ludico tradizionale.
9.40
Maria Teresa de Gregorio. Regione Veneto. Tocatì: un progetto regionale.
9.50
Domenico Zugliani. Comune di Verona. Tocatì: un patrimonio per la città.

10.00 Break

Dialogo di presentazione delle comunità e dei loro giochi

10.15
Giuseppe Giacon e Giorgio Paolo Avigo.Associazione Giochi Antichi di Verona (AGA). Tocatì, comunità di comunità: la rete italiana delle comunità ludiche.
10.25
Comunità della Palla 21/Palla Eh! Associazione Palla Eh! Ciciano. Comune di Chiusdino (Si) Toscana.
10.30
Comunità de lLancio del Maiorchino. Comune di Novara di Sicilia (Me) Sicilia
10.35
Comunità delle Bijé. Associazione Gioco delle Bijé. Comune di Farigliano (Cn) Piemonte
10.40
Comunità de S’istrumpa. Federazione Italiana S’istrumpa, Comune di Ollolai (Nu) Sardegna.
10.45
Comunità dello S-cianco, Associazione Giochi Antichi Verona. Veneto.
10.50
Giocare in piazza con le comunità. Cinque comunità invitano tutti i partecipanti a praticare i loro giochi in piazza.

 

Sabato pomeriggio

Pensare il gioco con le comunità ludiche italiane
Sessione di riflessione e formazione, cui partecipano studenti universitari, specializzandi, Istituzioni e Associazioni nazionali. La sessione prevede ospiti non italiani, in questo caso Laurent Fournier, responsabile scientifico dell’inventario francese Ich/Giochi e Sport Tradizionali.

14.00
Giorgio Paolo Avigo, Giuseppe Giacon. Il movimento italiano per la salvaguardia dei giochi e sport tradizionali.  Dal Manifesto di AGA al Protocollo di Verona. Una rete viva. Dialogo tra comunità in presenza delle Istituzioni e dei responsabili politici.

14.20
La parola delle comunità

Comunità della Ciaramela, Associazione culturale Fiö d’lä lippä.  Comune di Mede (Pv) Lombardia

Comunità del Pallone col bracciale, Ente Disfida del Bracciale. Comune di Treia (Mc), Marche

Comunità della Capanna. Comune di Santa Fiora (Gr). Toscana

Comunità del Trucco di terra, Polisportiva Rialtese. Comune di Rialto (Sv), Liguria

Comunità del Pizzicantò.  Associazione Torri umane. Comune di Irsina (Mt), Basilicata

Comunità della Borella. Comune di Casale sul Sile (Tv) Veneto

Comunità del To’Vegna. Cral Ferrarese. Comune di Farra di Mel (Bl) Veneto

16 Break

16.20 Valentina L. Zingari e Benedetta Ubertazzi. Università Milano Bicocca. Il Manifesto di Aga come codice di etica e programma di salvaguardia. Il Protocollo di Verona come programma di lavoro.
Come può la comunità scientifica imparare dalle comunità di pratica, riconoscendo e accompagnando un processo d’identificazione e salvaguardia? Tra salvaguardia del patrimonio culturale immateriale (ICH) e Diritti di Proprietà intellettuale (IP).

16.40
Claudio Bocci. Direttore di Federculture. Impresa culturale, impresa di comunità. Connessioni e opportunità per le comunità ludiche.
16.55
Gabriele Desiderio. Responsabile progetti UNPLI. L’Unione delle Pro Loco e il ruolo della società civile nella salvaguardia del patrimonio immateriale.
17.10
Massimo Castelli.Coordinatore Nazionale Piccoli Comuni ANCI. Contro-esodo. Una strategia nazionale a sostegno dei piccoli comuni.
17.25
Stefania Baldinotti.Icde. Dal Tocatì al Geoportale della Cultura Alimentare, verso l’inventario partecipato del patrimonio immateriale.
17.40
Renata Meazza. Aess Regione Lombardia. L’inventariazione partecipativa dell’immateriale tra pratiche di auto-documentazione, ricerca e Istituzioni. L’esempio della piattaforma web www.intangiblesearch.eu
18.00
Laurent Fournier. Università Aix-Marseille. L’esempio dell’inventario francese dei Giochi e Sport tradizionali

Domenica 20 maggio 2018

Riflessioni conclusive
9.00

Valentina Lapiccirella Zingari e Alessandra Broccolini.

Conclusioni aperte
9.20

S’istrumpa di Ollolai in Sardegna. Gioco e memoria storica
9.35
Il Lancio del Maiorchino di Novara di Sicilia. Gioco e sviluppo territoriale. Un approccio integrato al patrimonio locale.
9.50
Lo S-cianco di Verona. Gioco e gestione dello spazio urbano
10.05
La palla eh! di Ciciano. Gioco, diversità culturale e inclusione sociale
10.20
Le Bije di Farigliano. Gioco e questioni di genere
10.35
Co-heritage. Patrimoni migranti. Giochi tradizionali e comunità ludiche nel territorio metropolitano. Il progetto dell’ecomuseo Casilino. Claudio Gnessi e Daniele Quadraccia con Alessandra Broccolini

10.50 Break

Dialogo aperto tra tutti i partecipanti e gli interessati
Parteciperanno al dibattito:
Vincenzo Padiglione, Università di Roma la Sapienza
Anna Paini, Università di Verona.
Giovanna Dal Gobbo, Dipartimento di Scienze della Formazione Università di Firenze.
Vita Santoro, Università della Basilicata – Cattedra Unesco “Paesaggi culturali del Mediterraneo  e comunità di saperi”.
Lia Giancristofaro, Università di Chieti-Pescara.
Alessandro Simonicca, Università di Roma la Sapienza.
Agostina Lavagnino, Aess Regione Lombardia
Valeria Trupiano, Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, Servizio VI.
Alessia Villanucci, Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, Servizio VI.
Rosa Anna Di LellaIstituto Centrale per la Demoetnoantropologia.

Riflessioni conclusive

Ripartendo dal Manifesto di AGA e dal Protocollo di Verona, apriamo una riflessione sull’esperienza di Tocatì come luogo di auto-formazione, comunità di comunità e come casa comune di piccole comunità che vivono nei nostri territori rurali, lontano dagli occhi delle Istituzioni.  La rete di Tocatì si è costruita in una
disponibilità all’incontro, con volontà e capacità a tessere relazioni. Durante il suo viaggio attraverso l’Italia che gioca, AGA ha imparato dalle più piccole realtà,
soprattutto da quelle più deboli. La rete italiana di Tocatì appare come luogo di formazione permanente, monitoraggio di realtà in sofferenza e a rischio, che meritano l’attenzione delle Istituzioni e la cura della comunità scientifica. Il progetto Tocatì un patrimonio condiviso vuole impegnarsi, ispirandosi all’articolo 18 della Convenzione Ich e ai suoi 9 criteri, in un processo di formazione permanente e cooperazione, sperimentando nuove forme di documentazione partecipativa, ricerca e salvaguardia