Si ispira ad un mito degli anni Sessanta, di origini calabresi, il lungometraggio "La vera leggenda di Tony Vilar", diretto da Giuseppe Gagliardi e scritto assieme a Peppe Voltarelli che ne è anche interprete.
Un momento del talk |
«Un film in cui non è tutto vero», per richiamare una battuta venuta fuori durante il talk che ha seguito la proiezione del film, proposto nel corso della rassegna "Cinema Village Grillo" a Soverato (Cz).
La pellicola realizzata nel 2006, prende le mosse dall’ improvviso e misterioso ritiro dalle scene, di uno dei cantanti più famosi dell’America latina, che da quel momento farà perdere le tracce di sé.
Antonio Ragusa, in arte Tony Vilar, lascia il suo paese di origine, Carolei (Cs), nel 1952 e salpa giovanissimo da Genova, a bordo di un transatlantico alla volta dell’Argentina.
Non ha alcuna intenzione di seguire le orme del padre. Negli occhi ha altri sogni e del mestiere di muratore non ne vuole che sapere. Sono gli inizi dell’anni Sessanta e Tony è una star della canzone melodica.
Con il brano “Cuando calienta el sol”, conquista la ribalta internazionale. All’apice del successo però, lasciando tutti di stucco, si ritira dal palcoscenico.
Cosa avrà indotto ad una scelta così radicale Tony Vilar che in breve tempo è diventato un mito? Cala il sipario e scende il silenzio sulla sorte del giovane emigrato di talento e successo.
Peppe Voltarelli |
Ma la leggenda che la sua carriera folgorante ha alimentato nel suo paese natale, spinge un suo lontano cugino, questo il pretesto narrativo che dà il via al film, a partire per il Sudamerica con l’intenzione ritrovarlo.
Anche lui musicista, e interpretato da Peppe Voltarelli, vuole fare luce sull’abbandono delle scene da parte dell’artista e consegnare una canzone scritta per lui.
Parte un road movie che da Buenos Aires, dal suo variopinto quartiere di case di legno di La Boca, animato dall’estrosità degli artisti e dai suadenti tangheri, conduce negli Stati Uniti. Ad accompagnarlo un curioso personaggio. Si racconta una “realtà” a stelle e strisce di personaggi, più o meno incredibili, improbabili e bizzarri.
Ma c’è anche la nostalgia, ci sono le famiglie che ricostituiscono comunità, ne tramandano calore e valori. Ci sono gli “Italiani che hanno costruito l’America”, con lavoro e sacrificio.
La verità verrà scoperta, il mistero svelato, ed è l’ennesima conferma di quanto la realtà possa superare ogni fantasia.
Tony che è ritornato ad essere Antonio Ragusa, negli Stati Uniti, vende automobili. Quasi nessuno conosce il suo passato da star, costudito, in un angolo del cuore, con nostalgia e amorevolmente, come la sua chitarra, inseparabile compagna di vita.
Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2006, il film regala a Tony Vilar, un momento di nuova notorietà.
Un’esperienza artistica che è anche umana, come è emerso dagli interventi del regista Giuseppe Gagliardi e da Peppe Voltarelli, che con la sua consueta simpatia ha annunciato la possibilità di essere di nuovo presente a Soverato per gli appuntamenti invernali del Teatro del Grillo.
Questo uno degli eventi di una rassegna di spessore, proposta ed organizzata con particolare cura, che ha deliziato e affascinato il pubblico, spiccando per qualità tra le diverse proposte culturali estive della Perla dello Jonio.
Maria Patrizia Sanzo