Rappresenta una novità assoluta nel panorama scientifico italiano il convegno sul monachesimo italo-greco che si terrà, a Squillace (Cz), il 22 e 23 marzo. Il simposio, infatti, per la prima volta vedrà rappresentate tutte le regioni in cui il monachesimo di tradizione greca si è manifestato, al fine di procedere ad un’analisi comune delle caratteristiche di questo fenomeno spirituale, culturale ed artistico.
In foto: Bullotta, Raimondo e Commodaro |
È quanto emerso, nel corso della conferenza stampa, dall’intervento di Chiara Raimondo, presidente dell’Istituto di Studi su Cassiodoro e sul Medioevo in Calabria. Ente che, con il coinvolgimento dell’Ordine degli Architetti di Catanzaro, ha organizzato l’appuntamento, cofinanziato dalla Regione.
Gli accademici che relazioneranno e si confronteranno nell’occasione saranno fra i più accreditati rappresentanti dell'archeologia medievale italiana, ha evidenziato ancora Chiara Raimondo. Gli atti del convegno saranno raccolti, quale un contributo da fornire alle nuove generazioni di studiosi.
Le due giornate tematiche di approfondimento saranno dedicate a Filippo Burgarella, docente di Storia bizantina all’Università della Calabria, recentemente scomparso, al quale sarebbe dovuta essere affidata l’introduzione dei lavori.
Il fenomeno del monachesimo italo-greco, già oggetto di molte ricerche in passato, sarà affrontato attraverso una lettura archeologica. «Nell'occasione saranno approfonditi gli aspetti materiali di questi insediamenti, e cioè dove essi si trovassero, come fossero stati concepiti e realizzati e in quali modi le loro strutture funzionassero in rapporto alle esigenze della vita ascetica» come evidenziato nel messaggio fatto pervenire dal professore Federico Marazzi, docente dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli che assieme a Chiara Raimondo cura la direzione scientifica del convegno.
Il monachesimo italo-greco è stato un fenomeno più diffuso sul suolo nazionale di quanto si possa pensare.
Nel contributo fatto pervenire per la conferenza stampa, moderata dalla giornalista Carmela Commodaro, Marazzi ha sottolineato inoltre come «una conoscenza adeguata, basata su informazioni scientifiche certe, rappresenti la base per qualsiasi serio progetto di futura valorizzazione di questo come di qualsiasi altro “pezzo” del patrimonio culturale nazionale» e come le due giornate di lavori possano «costituire un'opportunità per creare un'inedita filiera per la promozione di quest’eredità così particolare che l'Italia conserva in tanta parte del proprio territorio».
Salvatore Bullotta, collaboratore culturale della Giunta regionale, ha assimilato la Calabria a uno scrigno, in tema di storia bizantina e alto medievale. Bullotta si è soffermato: sulla volontà della Regione di ampliare l’offerta culturale della Calabria anche attraverso l’approfondimento scientifico, sull’importanza degli istituti culturali, quali «anelli di congiunzione tra il mondo accademico e il territorio».
Casa delle Culture |
Il via ai lavori del convegno, che si terrà presso la Casa delle Culture, sarà dato, mattina di venerdì 23, dai saluti istituzionali di Pasquale Muccari, sindaco di Squillace, Chiara Raimondo, Mario Pagano della Soprintendenza Abap per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone, di Giuseppe Macrì, presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Catanzaro e Antonio Viscomi, vicepresidente della Giunta della Regione Calabria.
La prima sessione sarà presieduta da Federico Marazzi.
In programma gli interventi di Enrico Cirelli dell’Università di Bologna, su “Monasteri greci a Ravenna nell’alto Medioevo (VI-X sec.): storia e archeologia”; di Francesca Zagari della Soprintendenza capitolina, su “I monasteri italo-greci medievali a Roma e nel Lazio. Una lettura archeologica e topografica”; di Simona Salmieri, collaboratore della Soprintendenza di Napoli, su “Topografia, forme e sviluppo del monachesimo greco-orientale a Napoli nell’alto Medioevo”; e di Maria Rosaria Marchionibus, dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, su “Il monachesimo italo-greco nel Cilento, tra monumenti e storia”.
La seconda sessione sarà presieduta Enrico Cirelli.
In scaletta gli interventi di Nicodemo Abate e Alfonso Mammato, entrambi dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, su “Nuovi dati sul monachesimo in costiera amalfitana: l’esempio della Grotta dell’affresco (X-XI sec.)”; di Francesca Sogliani, dell’Università della Basilicata, su “Il monachesimo italo-greco in Basilicata. Ruolo e funzioni degli impianti monastici alla luce dell’archeologia”; di Paul Arthur dell’Università di Lecce, su “Riflessioni intorno al primo monachesimo nel Salento”; di Lucia Arcifa dell’Università di Catania, su “Monasteri italo-greci nella Sicilia altomedievale: dati archeologici e contesto territoriale”; e di Rossana Martorelli dell’Università di Cagliari, su “Comunità monastiche italo-greche in Sardegna. Una questione ancora aperta”.
Scorcio piazza di Squillace (Cz) |
Sabato 24 marzo si terrà la terza sessione, presieduta da Lucia Arcifa.
In programma gli interventi della storica e filologa bizantinista Vera Von Falkenhausen, su “I monasteri greci in Calabria: le fonti scritte”; di Giuseppe Roma dell’Università della Calabria, su “Monasteri nella Calabria bizantina: le fonti archeologiche”; di Adele Coscarella dell’Università della Calabria, su “Sant’Adriano a S. Demetrio Corone: archeologia di un monastero di origine bizantina e della sua chiesa”; di Mario Pagano su “Una rilettura del Vivarium di Cassiodoro”; di Giuseppe Hyeraci, collaboratore della Soprintendenza di Reggio-Vibo, su “Il monachesimo italo-greco in territorio di Stilo tra età bizantina e normanna. Geografia e storia”; e di Francesco Cuteri del Museo territoriale delle Ceramiche medievale e Moderne di Soriano Calabro (Vv) sul tema “Fra i luoghi della santità calabrogerca. Annotazioni archeologiche sulla Calabria centro-meridionale”.
Le conclusioni saranno affidate a Federico Marazzi.
Maria Patrizia Sanzo