Esperti e studiosi locali, accomunati dalla passione e dall’intento di documentare e rivitalizzare l’antica usanza delle bambole quaresima si sono ritrovati per l'annuale convegno che, per l'edizione 2019, si è tenuto in Puglia.
Foto di gruppo dei referenti della Rete nazionale Bambole Quaresima |
A confrontarsi e dibattere sui risultati delle ricerche portate avanti i referenti regionali della Rete Nazionale Bambole Quaresima.
In molti centri del Sud Italia, in particolare dalla regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia stessa, è ancora possibile imbattersi per il tutto il periodo quaresimale nelle pupattole di pezza esposte alle finestre o sospese a un filo steso da una casa all’altra, utilizzate per scandire il trascorrere delle domeniche che precedono la Pasqua.
Un calendario rudimentale che segna il tempo con lo sfilare, via via, di una delle sette penne incastonate a raggiera in un'arancia o patata posta ai piedi delle bambole.
I nomi variano in base alla provenienza geografica in Calabria vengono dette “corajisime”, mentre ad esempio in Puglia sono chiamate “quarantane”.
La tre giorni di studi, della quale abbiamo conto grazie al referente regionale della Calabria, Andrea Bressi, è stata ospitata nella cittadina foggiana di Lucera. Organizzata dal Centro Femminile Italiano (Cif) in collaborazione con la Proloco di Lucera e l’Amministrazione comunale, ha previsto tavole rotonde, visite guidate, mostre, musica, scambi culturali, momenti di convivialità e gastronomia tipica.
Una serie di iniziative suggellate dal convegno, tenutosi presso il Circolo Unione nel Palazzo Vescovile, uno degli edifici barocchi più importanti di Lucera e dell'intera Capitanata.
I referenti della Rete nazionale Bambole Quaresima a lavoro |
I rappresentanti regionali arrivati da Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania e Molise sono stati accolti dalla referente pugliese Luigia Cirsone, in piazza Duomo, tra sfilate di abiti d’epoca a cura degli alunni della sezione moda dell’Ipia del Convitto "Bonghi” e gli Sbandieratori e Musici "Città di Lucera".
A condurre la manifestazione la giornalista Anna Ricciardi, che ha dato il benvenuto, presentato le varie associazioni presenti e ha annunciato l’apertura della “Mostra Itinerante delle Bambole Quaresima” presso il Salotto Nocelli.
Un'imponente accoglienza a suon di tamburi e colorata e vivacizzata anche dalle danze tradizionali del Sud Italia proposte dalle danzatrici dell’Associazione “Etnos”, che hanno invitato il referente della Rete nazionale Bambole Quaresima, nonché polistrumentista dell’Associazione culturale Radici Calabre, Andrea Bressi, ad accompagnare dal vivo una tarantella con il suo organetto.
Andrea Bressi e Mikhail Kadatov |
Il contributo del referente regionale della Calabria ha avuto concretizzazione anche nella presenza di un ospite importante che ha impreziosito la quinta edizione del convegno: il trentacinquenne russo Mikhail Kadatov di Rostov, ha portato testimonianza del suo approfondito lavoro di ricerca sulle bambole quaresimali in Russia e nelle località confinanti.
Oltre al suo apprezzato intervento, nella gremita sala del Circolo Unione, sono state messe in risalto le peculiarità e curiosità che caratterizzano le bambole quaresima nelle varie regioni, grazie alle relazioni di Manuelita La Torre di Torrevecchia Teatina in rappresentanza della Compagnie Tradizioni Teatine dell’Abruzzo; Lucia Laterza, della Proloco di Montescaglioso, Basilicata; Amedeo Carbone, minoranza arbereshe, della Rete della Kreshmza di San Costantino Albanese, Basilicata; Giuseppe Trinchese e Antonio del Piano della Proloco di Nola, Campania; Andrea Bressi per la Calabria; Angela Cicora Associazione Amast di Santa Croce di Magliano per il Molise; e Luigia Cirsone, Cif per la Puglia.
Per continuare il loro lavoro, dare seguito allo scambio culturale e per tenere accesi i rifletori su un'usanza che va preservata e salvaguardata e da qualche anno gode di un improvviso interesse, i referenti della Rete nazionale Bambole Quaresima si sono dati appuntamento al prossimo anno in Basilicata a San Costantino Albanese.
Maria Patrizia Sanzo