È stato #paestumpertutti il primo hashtag lanciato dal Parco Archeologico di Paestum a pochi mesi dalla riforma Franceschini che aveva dato l'autonomia all'Istituto, come afferma il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel.
«Fu pensato per instaurare un dialogo diretto con le persone che hanno difficoltà a visitare monumenti e siti archeologici: dai visitatori che hanno bambini nel passeggino ad altri che hanno problemi motori. Si avviò così, con la riapertura del Tempio di Nettuno e con l'abbattimento delle barriere architettoniche al Tempio c.d. Basilica - il più antico di Paestum -, l'era dell'Accessibilità e dell'inclusione per tutti» prosegue.
Dal 2016 molti sono stati i progetti e le iniziative realizzate per venire incontro ad esigenze particolari dei nostri visitatori e a breve sarà possibile immergersi nella magnifica atmosfera dell'antica Poseidonia, alla scoperta di luoghi e personaggi, coniugando storia e tecnologia grazie alla realtà aumentata.
Nasce "Open Paestum", un'App di ultimissima generazione per smartphone e device, che renderà la visita del Parco Archeologico di Paestum, realmente "immersiva", consentendo anche ai visitatori con disabilità motorie e sensoriali di fruire di mini storie in realtà aumentata, che li catapulteranno indietro nel tempo per riviverlo.
Il progetto è stato ideato e sviluppato dall'Associazione Vela Centro Servizi Sociali di Salerno, in partnership con il Parco Archeologico di Paestum.
Abitudini di vita quotidiana, cultura, religione, tradizioni, tutta la storia della città greca di Poseidonia fino alla sua evoluzione nella romana Paestum, saranno "mostrate" al visitatore attraverso delle storie virtuali, di varia durata, da godere durante la passeggiata all'interno dell'area archeologica, indossando dei visori, che saranno forniti direttamente dall'organizzazione.
Anche le persone con specifiche disabilità sensoriali, a cui fino ad ora era preclusa la possibilità di beneficiare del patrimonio culturale inestimabile dell'area, ora potranno goderne a pieno, grazie a stampe 3D di templi e reperti, e soprattutto ad un kit che, attraverso il modulo per la generazione dinamica dei testi in Braille, consentirà loro di fruire appieno di quest'esperienza.
«Il progetto Open Paestum con i servizi che intende introdurre – afferma il referente dell`Associazione Vela, Pino D'Andrea - rappresenterà un nuovo modo di percepire, interpretare e valorizzare il concetto di fruizione di un bene culturale. Attraverso le ministorie in realtà aumentata, infatti, il percorso di visita, reso nuovo ed interattivo, consentirà di creare un impatto emozionale più profondo con il pubblico, che potrà vivere una full immersion nella storia e nella cultura del Parco Archeologico, e comprendere in maniera partecipata l'essenza».